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Ricordo di mio nonno, Silvio Gambi Nilo

Pubblichiamo la lettera che Silvio Gambi ci ha inviato poco tempo fa :

Ravenna, 6 gennaio 2018

Caro Presidente del Circolo Guerrini,
nella serata del 19 dicembre scorso, durante una cena a base di ottimi cappelletti romagnoli nel vostro Circolo, Gianni Ravaglia mi ha fatto dono del libro che lui stesso aveva curato <Cento anni di storia – Dal Circolo dei Vicoli al Circolo Arnaldo Guerrini – 1911-2011>. Dopo averlo letto, ho apprezzato molto la ricerca fatta che, oltre a illustrarne la storia fino ai giorni nostri, ha chiarito molti aspetti sulla nascita e la vita del circolo dei Vicoli riguardanti il periodo dei primi anni, dall’inizio del novecento al periodo fascista fino alla fine della seconda guerra mondiale, di cui ben poco si sapeva. Ma soprattutto, per quel che mi riguardava, poiché si era sempre detto nella mia famiglia che mio nonno, Gambi Silvio Nilo (1875-1940), aveva acquistato il terreno per la costruzione de e zircol di viul, la notizia che quel nome, “Circolo dei Vicoli”, si riferiva all’attuale Circolo Guerrini, sfatava una mia fino ad allora errata convinzione che si trattasse invece del piccolo circolo Eugenio Chiesa che si trovava in via Vicoli e che per questo lo stesso barista usava chiamare zircol di viul. Ora invece apprendevo con stupore che si trattava del nome anteguerra dell’attuale Circolo Guerrini inserito appena fuori le mura nel borgo san Biagio su cui gravitava una massa di persone molto più grande e con una conseguente assai maggiore importanza politica. E il libro inoltre spiegava che il circolo esisteva con quel nome addirittura fin dai primi anni del’900 con sede all’angolo di via Fiume Abbandonato con via Ghibuzza e che poi, divenuta tale sede. inadeguata all’aumentato numero di Soci, si era deciso di crearne una nuova in una zona in cui si potesse avere disponibile uno spazio molto maggiore. E che in seguito a ciò, come risultava dagli atti riportati, mio nonno, Gambi Silvio Nilo, il 26 gennaio 1910 aveva acquistato un lotto di terreno, prospiciente la via Circonvallazione S. Gaetanino di mq. 686, 80, insieme a Venturi Giovanni, che aveva partecipato all’acquisto con una secondo lotto ad esso adiacente, di mq. 174,31, e che quell’area era poi stata incrementata nei mesi successivi con l’acquisto di altri terreni limitrofi da parte di altri repubblicani, per poi procedere in tempi brevissimi alla costruzione dell’edificio la cui inaugurazione era avvenuta il 9 febbraio del 1911.
Dopo questo chiarimento, ritengo possa essere non privo di interesse anche per la storia anteguerra del Circolo, riferirti le cose che so su Gambi Silvio Nilo, sia per averne sentito parlare in famiglia, sia per averle trovate confermate in uno scritto trovato fra le carte di mio padre dopo la sua morte, di cui riporto la parte che lo riguarda: , e poi: .
Prima però di parlarti di questo ti riassumo in due parole la sua vita precedente e le sue attività lavorative. Per quanto riguarda le origini, proveniva dalla Chiusa di San Marco, di cui la mia famiglia aveva avuto la gestione fin dalla sua costruzione all’inizio del’700, e poiché la sua conduzione veniva, per tradizione familiare, affidata sempre al fratello minore, come tutti gli altri fratelli aveva dovuto cercarsi un lavoro altrove. Avendo quindi ottenuto un impiego al consorzio agrario di Ravenna, dopo essersi sposato nel 1898, era venuto ad abitare in via Fiume Abbandonato, in una casa all’altezza di via Oberdan, quindi molto vicina al circolo dei Vicoli che si trovava allora all’angolo di via Ghibuzza. Pochi anni dopo, comunque all’inizio del secolo, aveva anche aperto un’officina meccanica proprio in via Circonvallazione S. Gaetanino, a distanza di poche decine di metri dal luogo in cui sarebbe sorto il Nuovo Circolo (di questa officina costruita, come del resto anche il Circolo, nella “bassa” dell’antico letto del Montone, rimane una parte, ora trasformata in tavernetta dagli attuali proprietari, in cui si notano tuttora le caratteristiche finestre che venivano impiegate negli edifici industriali dell’epoca).
Sempre dalle stesse fonti familiari, mi risultava poi che, dopo aver perso l’impiego al Consorzio Agrario, aveva anche aperto un piccolo negozio di macchine agricole in via Mentana, di cui del resto anch’io serbo il ricordo per essermici recato più volte in quegli anni.
Ora quindi, riflettendo sul significato politico di questi avvenimenti, il fatto che non avesse mai voluto prendere la tessera fascista, e che per questo avesse perso il lavoro, mi fa presumere che lui, insieme al Consiglio e alla maggioranza dei Soci, facesse parte di quella sinistra, minoritaria nel partito di allora, che in quegli anni non aveva mai accettato compromessi col fascismo, e a cui faceva capo anche Arnaldo Guerrini, che per la sua attività politica fu perseguitato e incarcerato più volte, fino alla morte avvenuta per le persecuzioni subite dai nazisti nel 1944. Questa ipotesi trova anche conferma nelle diverse dichiarazioni di parte fascista di quegli anni, riportate nel libro di Gianni Ravaglia. che individuano nel circolo repubblicano dei Vicoli un centro di resistenza antifascista, E a ulteriore convalida di ciò riporto il racconto fattomi da mio zio che, nei primi anni venti, mentre era ancora un ragazzino, aveva visto il Circolo incendiato dai fascisti, e che in quell’occasione ricordava suo padre, insieme agli uomini del consiglio, immobili in cerchio, in mezzo a quella desolazione, senza che a lungo nessuno pronunciasse parola. Della notizia di questo incendio non ho trovato traccia nel libro ma, al tempo stesso, non ho motivo di dubitare della veridicità di questo racconto fattomi spontaneamente, e poiché in una lettera che la questura di Ravenna aveva inviato al prefetto, riportata da Sergio Gnani e citata nel libro di Gianni Ravaglia, si parla di una “riapertura” del circolo nel 1925, mi chiedo se la precedente “chiusura.(per restauro?)” fosse stata determinata da questo “incendio” di cui non mi era stata descritta la portata, ma che, dal modo in cui mi era stato presentato, non mi era parso di poco conto.
Quando mio nonno è morto avevo solo nove anni, ed ero troppo giovane perché la politica potesse entrare nei nostri discorsi, quindi non ho mai avuto da lui nessun accenno a tutto questo. L’unico fatto significativo in questo senso, che mi ha colpito e mi è rimasto impresso nella mente, si è verificato solo pochi giorni prima che morisse, ai primi di luglio del 1940. E’ stato un colloquio a cui sono stato presente, quando lo andammo a trovare dopo che era stato operato di uno di quei mali che, sopratutto allora, non lasciavano scampo. Era a letto, debole e privo di forze, ma nonostante ciò si trattenne a discutere con mio padre, sostenendo che l’alleanza con la Germania nazista e la successiva entrata in guerra al suo fianco ( avvenuta il 10 giugno 1940), era stato un errore imperdonabile per l’Italia, finché mia nonna, vedendolo molto affaticato , ci impose di uscire dalla stanza per lasciarlo riposare. Morì poi appena tre giorni dopo!
Queste quindi sono le notizie che posso darti, e che credo valga la pena di conoscere per la storia del Circolo e a conferma di una posizione politica che tutto fa supporre in linea in quegli anni con quella rigidamente antifascista di Arnaldo Guerrini al cui nome è stato poi intitolato.
Un cordiale saluto,

Silvio Gambi

NOTA. Apro una breve parentesi sul circolo Chiesa su cui ho fatto una rapida indagine da cui è risultato che in origine si trovava in via Fiume Abbandonato, circa di fronte alla farmacia dell’ospedale dove occupava un’area molto più grande dell’attuale e con uno spazio aperto dinanzi in cui si svolgevano manifestazioni e anche feste da ballo, e che era stato spostato nella piccola sede attuale, (attualmente affittata: ormai il circolo esiste solo come organizzazione priva di sede), dopo che l’area dove sorgeva precedentemente era stata utilizzata per costruirvi una zona residenziale. E anche dell’acquisto dell’immobile in via Vicoli 7 da parte della cooperativa A.Guerrini in cui, almeno da quel momento, risulta essere stato inglobato, troviamo l’atto nel citato libro. Per quanto invece riguarda la data della sua fondazione, l’unico sopravvissuto fra vecchi repubblicani che lo hanno frequentato nei primi tempi, afferma che è stato creato poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Andando poi a ricontrollare la vita di Eugenio Chiesa, (1863-1930), sulla quale non mi ero mai soffermato per metterla in relazione col circolo che gli era stato intitolato, ne risulta che il Chiesa, nato nel 1863, dopo essere stato nel 1895 uno dei fondatori del partito repubblicano, ne era divenuto deputato ed era stato fiero oppositore del regime fascista (sembra sia stato il primo ad accusare Mussolini del delitto Matteotti), per poi, nel 1926, essere costretto all’esilio, dove era morto nel 1930. E questo costituisce la conferma, anche in mancanza di un documento che lo attesti, che il Circolo poteva essere nato solo dopo la caduta del fascismo, e che quindi non aveva niente a che fare col vecchio zircol di viul!